lunedì 23 novembre 2015

L'Amore per i bambini poveri è inonciliabile con lo smodato amore per le ricchezze o con il loro uso egoistico

Platone sostiene che bisogna lasciar morire i bambini delle famiglie troppo povere; Aristotele afferma che l'allevamento dei piccoli sciancati deve essere vietato per legge.
 
La pedagogia ebraica sosteneva essere il bimbo uno sciocco, l'infanzia come una sorta di malattia, guaribile col tempo e col bastone. ...

Gesù invece rivela ai discepoli che proprio i bambini hanno un rapporto specialissimo con Dio: guai a coloro che osassero trattarli male. "Sarebbe meglio per lui che gli fosse appesa una macina d'asino al collo, e fosse gettato nel profondo del mare".

Mi viene in mente il grande sogno di Giovanni Bosco.
All'età di nove anni Giovanni Bosco fece un sogno che lo impressionò profondamente: "Nel sogno" riferirà "mi parve di essere vicino a casa in un cortile assai spazioso, dove stava raccolta una moltitudine  fi fanciulli poveri, che si trastullavano. Alcuni ridevano, altri giocavano, non pochi bestemmiavano. All'udire quelle bestemmie mi sono subito lanciato in mezzo di loro adoperando pugni e parole per farli tacere.
In quel momento apparve un  uomo venerando in virile età nobilmente vestito. Un manto bianco gli copriva tutta la persona; ma la sua faccia era così luminosa, che non poteva rimirarlo. Egli mi chiamò per nome e mi ordinò di pormi alla testa di quei fanciulli aggiungendo queste parole:
- Non con le percosse ma con la mansuetudine e colla carità dovrai guadagnare questi tuoi amici. Mettiti adunque immediatamente a fare  loro un'istruzione sulla bruttezza del peccato e sulla preziosità della virtù.
Confuso e spaventato soggiunsi che io era un povero ed ignorante fanciullo (...) In quel momento quei ragazzi cessando dalle risse, dagli schiamazzi, e dalle bestemmie, si raccolsero tutti intorno a colui, che parlava. 
- Ma chi siete voi, che parlate in questo modo?
- Io sono il Figlio di colei, che tua madre ti ammaestrò di salutar tre volte al giorno. (il mio nome domandalo a mia Madre.
In quel momento vidi accanto di lui una donna di maestoso aspetto, vestita di un manto, che splendeva da tutte perti come se ogni punto di quello fosse una fulgidissima stella. Scorgendomi ognor più confuso (...), mi accennò di avvicinarmi a Lei, che presomi con bontà per mano:
- guarda - mi disse.
Guardando mi accorsi che quei fanciulli erano tutti fuggiti, ed in loro vece vidi una moltitudine di capretti, di cani, di gatti, orsi e di parecchi altri animali.
- Ecco il tuo campo, ecco dove devi lavorare. Renditi umile, forte robusto; e ciò che in questo momento vedi succedere di questi animali, tu dovrai farlo pei figli miei.
Volsi allora lo sguardo ed ecco invece di animali feroci apparvero altrettanti mansueti agnelli, che tutti saltellavano correvano attorno belando, come per fare festa a quell'uomo e a quella signora. A quel punto, sempre nel sonno, mi misi a piangere, e pregai quello a voler parlare in modo da capire.
Allora Ella mi pose la mano sul capo e dicendomi: A suo tempo tutto comprenderai.

(dal libro di Maria Grazia Fida "La Pedagogia dell'Anima" vita di San Giovanni Bosco).